Un cagnolino è stato seviziato e bruciato vivo. Barbarie senza limite. Il governo Renzi "non parla, non vede e non sente"






Barbarie a Ostia antica: Un cagnolino è stato seviziato e bruciato vivo Il cane è stato annientato dalla cieca violenza che solo gli umani sono in grado di esprimere. Il povero cagnolino  è stato legato  ad un albero e poi cosparso di benzina è stato dato alle fiamme.
L' atroce delitto è stato commesso mercoledì 6 aprile in pieno giorno intorno alle 14, è stato legato ad un albero, in una radura, a circa 50 metri da via di Castelfusano, all’altezza del centro sportivo della Longarina. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Ostia, che hanno cercato di spegnere le fiamme nelle quali era avvolto il povero animale. Purtroppo, spente le fiamme, le ustioni si sono rivelate troppo estese: il cane è morto tra atroci sofferenze. In ausilio ai pompieri una pattuglia degli agenti della Polizia locale del X Gruppo Mare, che hanno atteso l’arrivo del veterinario della Asl Rm3 che ha potuto soltanto constatare il decesso della bestiola, così riferisce  ostiatv.it che aggiunge " L’atto atroce, criminale, barbaro - per il quale ci si augura il responsabile o i responsabili siano individuati e condannati ad una pena esemplare che, tuttavia, non restituirà la vita al povero cane"
Pare che nessuno abbia visto nulla, Indagini sono in corso per individuare i responsabili. 
Naturalmente ci auguriamo tutti che i criminali che si sono macchiati di questa atrocità siano individuati e condannati ad una pena esemplare, ma purtroppo la nostra legge non prevede condanne esemplari per chi commette crudeltà nei confronti di animali, laddove per condanna esemplare, il senso comune intende una severa e pesante condanna di molti anni  da scontare in carcere. In Italia per assurdo si potrebbe finire in galera se non si paga il canone RAI, ma non per l'uccisione  e tortura di un animale.




Che sia chiaro, anzi chiarissimo, la legge nel nostro paese relativa a  maltrattamento, uccisione e abbandono di animali, buona sul piano dei principi, è assolutamente e gravemente carente sul piano della entità delle  pene e nel contesto giudiziario italiano fatto  di benefici, sconti, ect, ect, è quasi impossibile che chi commette questi reati possa andare in galera,   anche solo per qualche giorno.
E' evidente che se manca un serio e severo deterrente, gli animali continueranno ad essere alla mercè di criminali senza scrupoli, che continueranno a seminare  terrore, crudeltà e sofferenze .
E' necessario e urgente modificare la legge a tutela degli animali, la barbarie, l'impunità e l' ingiustizia  oggi regnano sovrane, questa ignominia deve finire. Il governo e i partiti politici si mettano una mano sulla coscienza... e mettano in atto delle misure adeguate alla gravità di questa situazione , se non faranno nulla (cosa probabilissima), allora è il momento di metterli davanti alle loro gravi responsabilità.













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