LA STRAGE DEGLI INNOCENTI: Vibo V. rinvenuto cane impiccato, trovati anche i suoi cuccioli che dovevano fare la stessa fine



Proprio nel giorno in cui a Sangineto si manifestava per chiedere giustizia per la terribile morte di Angelo (leggi), a Vibo V. nei pressi dell'aereoporto veniva rinvenuto il corpo senza vita di un cane di grossa taglia, in decomposizione, è stato trovato impiccato ad una corda appesa al ramo di un albero. A darne notizia sui social, sono stati volontari di associazioni animaliste, nel posto sono stati rinvenuti anche alcuni cuccioli fortunatamente ancora vivi, si crede che fossero proprio del cane ucciso. Al ramo di un albero vicino, è stato ritrovato appeso un'altro cappio, per fortuna vuoto, probabilmente gli assassini volevano fare una strage, ma per qualche motivo a noi sconosciuto hanno desistito dal completare la loro mattanza. Dicevamo che il ritrovamento è stato compiuto nel giorno in cui a Sangineto i manifestanti invocano pene esemplari per i responsabili del massacro di Angelo. La strage degli innocenti



Secondo stime molto attendibili i cani uccisi ogni anno in Italia sono oltre 1500 (purtroppo non esiste un osservatorio di monitoraggio, queste sono stime, per difetto, di alcune associazioni, ma basta leggere le cronache quotidiane per rendersi conto che siamo davanti ad una strage). Molti cani vengono uccisi e poi il cadavere viene occultato( pensiamo ai cani uccisi dai cacciatori), di altri ancora nessuno si degna di denunciarne l'accaduto alle autorità, poi per i casi per cui viene presentata denuncia,  non crediamo, che le procure si affannano a fare delle indagini accurate ( per più motivi, il reato è inquadrato come reato minore, c'è un sovraccarico di lavoro e inevitabilmente si da la precedenza a reati che sono considerati più gravi). In conclusione solo pochi responsabili di questi orrendi delitto finiscono sotto processo e comunque nessuno finisce in galera (tranne nei casi nei quali il reo oltre ad uccidere l'animale, contestualmente abbia compiuto  altri reati, furto, porto d'armi abusivo, ect ect ).

Perchè non vanno in prigione



La previsioni di pena massima (24 mesi per l’uccisione di animali e 18 mesi per il maltrattamento) sono infatti ben al di sotto di quelle minime (4 anni) valide per scontare anche un solo giorno di prigione. Termini quali, arresto, reclusione, detenzione sempre citati negli art. del C.P. nel caso dei reati contro gli animali non trovano applicazione proprio in relazione alle pene previste dagli stessi che sono effimere e che associate ad altri dispositivi e benefici di legge di cui il reo ha diritto, escludono per questi delinquenti il carcere.
 Uccidere o torture e maltrattare un animale è un delitto gravissimo che va punito con il carcere e se si vuole questo, le pene previste dalla attuale legge vanno inasprite almeno otre i 4 anni. Un reato grave, se non prevede una sanzione efficace, non ha alcuna possibilità di fare prevenzione, inoltre questi delitti ormai provocano allarme sociale per la pericolosità e malvagità degli individui che si macchiano di queste nefandezze e che spessissimo sono le loro prime gesta della loro carriera criminale.
Studi statistici negli USA hanno dimostrato che l'80% dei criminali abituali, in giovane età avevano torturato e ucciso innocenti animali. Ed infatti sempre negli USA, il governo federale ha elevato il grado di attenzione riguardo ai reati contro gli animali, al massimo grado, vale a dire quello riservato ai delitti più gravi quali: omicidio, rapine, stupri, ect ect. Lo scopo di questa particolare attenzione è quello di indurre a punire severamente i delitti ( in alcuni stati già lo si fa) contro gli animali e al contempo i rei, sono considerati soggetti molto pericolosi per la società e per questo, dopo la galera, come prevenzione, saranno sottoposti a vigilanza a tempo indefinito.
E' urgente inasprire le pene per i delitti contro gli animali e al contempo introdurre norme migliorative ai fini del benessere degli animali della loro tutela (randagi), prevenzione e repressione dei delitti contro gli animali
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